domenica 26 dicembre 2010

Grande ritorno!

Amici miei, ecco di nuovo il fantastico blog che raccoglie i diari di viaggio del vostro piccolo andino navigante preferito.
Lo chiameremo "I diari della nave" (ogni riferimento a icone comuniste et rivoluzionarie è puramente casuale).
Mi trovo nuovamente ai caraibi, oggi a Guadalupe. Impegnatissimo nell'organizzare i transfer all'aeroporto dei passeggeri che tornano a casa, sono comunque riuscito a trovare un minuto per connettermi e aggiornare il blog che tanto successo riscosse mesi or sono.
La vita sulla nave scorre tranquilla. I colleghi sono da paura ma lo stress del lavoro incombe. Purtroppo mi sono reso conto che ultimamente sono stato eccessivamente scontroso e tediante... e voi ben sapete quanto questo non faccia perte della mia persona. Per fortuna Elisa mi ha fatto ravvedere e ora cerco di rilassarmi il più possibile.
Ieri era natale. Un natale del cazzo. Pioggia e vento a Barbados. Me sa che sti caraibi so na sola!!! Finora abbiamo avuto più problemi legati al maltempo che altro. Come si potrà immaginare sono ancora bianco candido.
Ma tronaimo al natale. Ho girato due giorni col cappello da Santa Claus, molto divertente ma tutti mi prendevano per il culo. Ancora non sono riuscito a far entrare bene in testa che so mejo io ma ci sto lavorando su. Pranzo di natale a base di niente e panettone (il niente era molto meglio del panettone), mi ero dimenticato quanto potesse mancarmi la cucina di nonna. Avrei anche dovuto fare un'escursione in sottomarino però a causa del forte vento è stata annullata. Ergo 16 ore di lavoro e a fine giornata festa dell'equipaggio, senza alcool. Insomma, spero il vostro natale sia stato meglio del mio.
Aspetto con ansia capodanno.
Apperte ciò qui le escursioni sono figherrime, bevo rum, ascolto reggae e si va in spiaggia. E' una bella vita in fondo.
Per ora vi lascio perchè il lavoro chiama ma mi sentirete presto.

Nel frattempo bella pevvoi ma soprattutto Belle pour moi!

giovedì 8 luglio 2010

Alla fine ecco la data

Dopo tanta attesa e incertezza mi hanno comunicato la data di sbarco: 7 agosto con volo diretto Copenaghen - Roma. Saranno 5 mesi a bordo di una nave. Una bella botta cazzo!
Per fortuna mi trovo molto bene in questo momento quindi non mi pesa rimanere altre 4 settimane, inoltre ora mi dedicherò a vedere quei posti che non ho ancora visitato.
Il prossimo imbarco è previsto per il 9 novembre sul Costa Mediterranea immagino da Civitavecchia, con destinazione Caraibi francesi, molto ottimo oserei dire! Avrò modo di godermi un po' casa, nonostante i panini di Pippo siano levitati ancora nel prezzo. Me ne farò una ragione e inizierò a steccarmeli con qualcuno. Chi vuole mezzo tartara modificato?!
Qui nel frattempo la vita procede tranquilla. A Tallin ho sempre la mia partitella a basket con i filippi che corrono, c'hanno 3 polmoni, sono atletici...ma io schiaccio lol! Il canestro è abbastanza basso da permettermi di schiacciare in faccia a questi cinesi mal riusciti e la mia panza mi aiuta nell'impresa in quanto se si mettono in mezzo li rimbalzo via. Tra l'altro il continuo salire e scendere per le scale della nave ha rafforzato le mia abilità di salto (con annesso culo rassodato) quindi è tutto più facile. Perù powns Philippines!
A S.Pietroburgo c'è la commessa del negozio dove portiamo i passeggeri a fare shopping che è ad un passo dall'accettare la mia offerta di matrimonio. Si chiama Irina, piacerà molto a mia madre.
Le ragazze dell'agenzia turistica di Stoccolma ormai quando mi vedono dicono “sei mejo te”.
La Norvegia è diventata una seconda casa tra affari loschi con le guide e pranzi a base di salmone nei ristoranti di Flam, di cui conosco anche i proprietari. Uno mi ha invitato a tornare coi miei amici a mangiare da loro qualora dovessi fare un viaggio da quelle parti... Che regazzino! Io gli ho detto “tu non conosci Geo!”.
Insomma il poco tempo rimastomi passerà agile.
D'altro canto mi manca la mia casetta. Mi mancano i sanpietrini, mi manca il rustico, mi manca l'odore dell'estate torrida. Forse per voi è difficile da credere ma dopo tot tempo si provano queste cose.

Nel ricordarvi che so mejo io vi lascio col solito saluto.
Bella pettutti ma soprattutto bella pemmè!

lunedì 14 giugno 2010

Addio Horse Project

Ebbene sì. Posso affermare quasi con certezza che il Progetto Cavallo™ è sulla via del fallimento. Purtroppo lo stile di vita della nave e i benefici del tour escort rendono la cavallizzazione estremamente complicata.
Cominciamo dal cibo. A bordo i pasti sono diventati deleteri, in pratica mangio le stesse cose da quando sono imbarcato. Sono arrivato addirittura a includere l'insalata sia a pranzo che a cena, il che è tutto dire. Tutto ciò comporta che ogniqualvolta mi ritrovo in un'escursione con pranzo mi abbotto di tutto ciò che trovo. Considerando il fatto che la cucina scandinava è decisamente buona, ecco che la panza avanza. Oggi ad esempio mi sono strafogato di salmone e dolci vari. Ovviamente dopo pranzo ho schiacciato un ottimo pisolino sul bus (passione per il lavoro prima di tutto), risvegliandomi con un ruttino. Inutile dire che i passeggeri mi adorano.
Come se non bastasse il ricambio di equipaggio ha tagliato le gambe alla mia attività ginnica. Dopo 8-9 mesi di contratto i miei amici filippini sono sbarcati quasi tutti e le nuove leve non sembrano afferrare in pieno la filosofia di Davide e dello sdighede sdaghede. Anzi non sembrano afferrare nulla, mortacci loro. Per farmi passare un peso c'ho messo un quarto d'ora. Poi dici che la gente è razzista... Comprenderete che la mia voglia di andare in palestra è scemata.
Comunque la speranza è l'ultima a morire e non so quanto tempo mi manchi da passare sulla nave. Tutto è possibile.
Mi è giunta anche la notizia dall'Italia che nemmeno il grande Geo è riuscito nell'impresa quindi mi sento rincuorato.
Nel frattempo sono passati più di tre mesi dal mio imbarco e continuiamo con il giro del nord Europa. I fiordi sono fantastici. Oggi ero in escursione sul Monte Dalsnibba, a 1500 mt, nel bel mezzo di una nevicata. Dovete sapere che secondo una tradizione norvegese bisogna impilare delle pietre sulle montagne, delle torrette in pratica, per attirare la buona sorte; così facendo inoltre si ha la certezza di tornare in Norvegia almeno una volta nella propria vita. Allora io, stoicamente, ho affrontato neve e vento per fare una di queste pile e con le mai congelate sono riuscito nell'impresa. Solo dopo mi sono ricordato che sarò in Norvegia ogni due settimane fino alla fine del contratto. Duce a me.
Purtroppo le possibilità di accedere a internet sono poche e fatte male, visto che fondamentalmente sto in culo al mondo. Ricordatevi però che so mejo io e vinco bene.

Come di consueto, bella pevvoi.
Ma soprattutto bella pemmè.

lunedì 7 giugno 2010

E' una vitaccia

La vita nel nord europa è davvero dura. Andare in escursione in mezzo a svedesi, estoni, danesi, norvegesi e russe è difficile. Ho spesso dovuto far leva su tutta la mia forza di spirito per non rimanere a terra. E' una vitaccia.
Vi scrivo dopo 2 settimane di questo itinerario, in cui alterniamo capitali baltiche e fiordi; posti fantastici, città assolutamente da visitare e paesaggi mozzafiato. In fondo mi trovo nelle terre dei vikinghi!
Tra l'altro per arrotondare lo scarso stipendio da tour escort abbiamo iniziato il commercio illegale di sigarette: nei fiordi le sigarette costano un sacco mentre a bordo il prezzo per il crew è di 25 euri. Bene, io e una mia collega abbiamo preso accordi con un ragazzo argentino per portargli una stecca alla modica cifra di 36 euri. Alla fine ci guadagnamo entrambi!
Qui prosegue tutto bene, l'equipaggio sta cambiando. Ormai sono poche le persone che c'erano anche al mio imbarco (apparte filippini e indiani che si fanno 8-9 mesi di contratto) ad esempio il mio ufficio e quasi del tutto rinnovato.
La nave sembra aver preso una piega più divertente e festaiola, il che è molto ottimo.
Ora potrete immaginare quanto sia impegnato a spiegare ai nuovi arrivati che so mejo io. Alla fine però se ne accorgono da soli.
Per quanto riguarda gli attacchi degli zombie, state tranquilli. Se l'attacco partisse dalla Norvegia, ci penso io a risolvere la situazione.
Mi rendo conto che non tutti capiranno l'ultima parte...non fateci caso!

Di nuovo, bella pevvoi.
Ma soprattutto bella pemmè!

venerdì 14 maggio 2010

E la nave va

Secondo giorno di navigazione nelle movimentate acque dell'Atlantico. Secondo giorno “at sea”. Avrete notato che la pronuncia è uguale a “ah zì” quindi da adesso in avanti parleremo di giorni ah zì.
Come vi ho anticipato ci stiamo riposando. Lavoriamo circa 4 ore al giorno, avendo perciò molto tempo libero. Forse troppo. Un po' mi annoio visto che per un mese ho lavorato in media 14-15 ore su 24, di cui almeno 10 di fila. Il problema però non era il numero di ore bensì la mancanza di pause durante attività stressanti sia per il fisico che per la mente; l'ultima traduzione che ho fatto era dal francese allo spagnolo in un tour di 5 ore... fate vobis.
Insomma, dolce far niente.
Inoltre la vita sulla nave è limitata. Per andare nei saloni passeggeri devo vestirmi bene; non sempre ne ho la voglia e comunque alla lunga mi annoiano le attività dedicate agli ospiti (per la maggior parte vecchi). La lavatrice è sempre occupata ma non c'è da stupirsi visto che ce ne sono 2 per 800 membri dell'equipaggio.
Diciamo che è una buona occasione per sistemare le numerose foto fatte finora e riprendermi dai malanni che Usa e Canada mi hanno lasciato in dono. Vi ho già detto che odio questi paesi?
Ovviamente poi c'è il discorso fuso orario. Ogni notte mandiamo l'orologio avanti di un'ora (sonno sottratto quindi) perché attraversiamo diverse zone orarie. Finirò con l'avere fame in momenti assurdi della giornata ed essere spesso rincoglionito.
Riordinando la cabina ho trovato un bigliettino dei biscotti cinesi della fortuna, negli Stati Uniti sono fissati con queste cose. L'avevo preso in un pranzo a Miami, al Panda Express, è dice questo: “You are bright and witty”. Quanta saggezza in un solo popolo. Non stupitevi quando conquisteranno il mondo. Loro già sanno.
A causa della posizione della nave (come direbbero i francesi, in culo al mondo) non si ricevono più i canali satellitari ergo non ho più notizie dal Bel Paese. Come procede? Pupo è cresciuto almeno un po'? Pigi è ancora vivo? Biagio Antonacci continua a vendere dischi? La Lottomatica Roma a che punto sta? Ma soprattutto avevo sentito parlare della Carfagna e di un certo Bocchino. Mi sembrava una storia interessante.
Ad ogni modo rimangono altri 3 giorni ah zì poi si ricomincia con le escursioni, sperando che le giornate non siano pesanti come prima.
I prossimi porti prevedono escursioni a Parigi, Londra e Brema principalmente, con tappe alternative per chi ha già visto queste città, finendo poi a Copenaghen dopo un ultimo giorno ah zì. Curiosa ad esempio è l'escursione nelle spiagge dello sbarco in Normandia: per adesso ben 150 tedeschi l'hanno prenotata. Avranno capito di cosa si tratta? Boh!
Come al solito, bella pettutti.
Ma soprattutto bella pemmè.

p.s. Un buffetto sul mento a chi coglie il dotto riferimento cinematografico del titolo. Per tutti gli altri, sono contento di aver contribuito ad alimentare la vostra cultura.

mercoledì 12 maggio 2010

Finalmente un pò di riposo!

Oggi alle 17 la nave ha lasciato Sydney iniziando così la traversata verso Le Havre.
Non è proprio il posto migliore come ultima tappa nordamericana, se siete curiosi digitate “Sydney, Nova Scotia” su google e capirete perché mi sta tanto sul cazzo questa cittadina, in cui ho trovato solo freddo, pioggia e gelo.
Ad ogni modo il peggio è passato! Basta traduzioni, basta giornate interminabili, basta con gli americani soprattutto! Dannati! Con i loro accenti tutti diversi, con il loro pensare de esse mejo loro, con il loro credere che per fare turismo sia sufficiente parlare inglese...Nonostante tutto c'è da dire che non ho mai avuto grossi problemi ergo so mejo io!
Ora ci aspettano 5 ricchissimi giorni di navigazione in cui riuscirò a fare un paio di lavatrici, a scaricare tutte le foto e ad accarezzare la mia nuova D300. Proprio così signori, l'ho appena comprata da un ufficiale perché so mejo io. In questi giorni spero anche di riuscire a tornare in palestra, visto che i miei amici filippini sono molto tristi da quando non faccio più sdighede e sdaghedede. Non posso abbandonarli così! Avevano trovato un esempio di vita in me e nella filosofia di Davide. Invece tu fratello! Comunque considerato il fatto che non li frequento da parecchio non sono sicuro di riconoscerli... sapete bene che sono tutti uguali.
Ho tante cose da raccontarvi, mi sono ritrovato in situazioni impensabili ed estremamente divertenti. Mai avrei pensato per esempio di partecipare in prima persona al mercato nero di schiavi dall'oriente verso il continente americano. Lol.
Apparte gli scherzi, voglio lasciare qualcosa da dirvi a voce. Abbiate pazienza.
Nel frattempo sono passati più di due mesi dal mio imbarco e tutto va bene. Considerate che mi mancano più o meno altri 2 mesi (non conosco ancora la data di sbarco) tra i fiordi e le capitali baltiche...con una D300 tra le mani! Non vedo l'ora!
La nostalgia di casa inizia a farsi sentire. Mentre ero a Central Park pensavo a Villa Borghese.
Davanti al Boston Garden mi è venuta in mente la palestra del Volta. Addentando un'aragosta del Maine non potevo far altro che immaginarmi un panino di Pippo.
Viaggiare è stupendo, mi fa sentire una persona del tutto diversa, mi riempie di allegria...ma anche tornare a casa non è male.
Nei prossimi giorni cercherò di scrivere il più possibile visto che tecnicamente sarò con le palle all'aria (basti pensare che domani attacco alle 11, mai successo) e superati i primi giorni in Europa vi saprò dire quanto tempo libero avrò.
Voi non abbandonatemi!
Bella pettutti ma soprattutto bella pemmè!

domenica 25 aprile 2010

E fu così... (parte 2)

La seconda e ultima giornata a New York cominciò presto, alle 7 di mattina, con una visita a Manhattan e i suoi sobborghi.
Nonostante il sonno soverchiante e la stanchezza delle ore precedenti, il piccolo andino affrontò stoicamente i suoi impegni lavorativi e fu puntuale nell'accogliere e accompagnare i passeggeri in escursione. Dormì successivamente durante tutti gli spostamenti in pullman (lol). Anche dieci minuti di riposo erano fondamentali in quelle condizioni, russò quindi senza nessun ritegno davanti agli ospiti, adducendo a un fittizio malore generico quando questi lo interrogavano sul suo precario stato psico-fisico. Insomma lavorò con zelo (che è n'amico suo, il simpatico Zelo) guadagnandosi la misera paga da tour escort.
Il giro di Manhattan fu molto interessante anche se lui si perse gran parte delle spiegazioni a causa del suo stesso ronfare; ad ogni fermata chiedeva alla guida dove si trovasse in quel momento, si faceva ripetere l'orario di riunione al pullman e si ripresentava con un'aria da zombie alla fine del tempo assegnato per la visita. Questo però gli permise di vagare un po' per conto suo finchè non fu del tutto sveglio. Nel quartiere di Harlem si fermò addirittura per fare un tiro a canestro con dei nigga autoctoni, sbagliando l'unico tiro concessogli (non prese nemmeno il ferro, nda) e ritirandosi con la coda tra le gambe. Ovviamente girato l'angolo duciò indistintamente ogni africano lì presente, avendo cura di non essere visto. Per la serie “Fascisti sì ma non stronzi”.
La successiva sosta al ponte di Brooklin gli fece passare completamente il sonno e da lì in poi fu una passeggiata di salute.
Visitò China Town, Little Italy, Greenwich Village e Soho fino ad arrivare al Bronx.
Lì iniziò ad essere un po' perplesso. Un suo amico (che chiameremo Marco M. per rispetto della privacy...anzi no, così è troppo palese... lo chiameremo M. Marvelli) gli aveva raccontato tante cose su come va il mondo: gli disse che in Messico ci sono solo mendicanti alcolizzati pronti a rubarti tutto, gli disse anche che i Portoricani sono tutti criminali, papponi e spacciatori. Invece il nostro piccolo peruviano aveva incontrato nient'altro che brave persone, gentili e lavoratrici in quei posti.
Allora gli tornarono in mente le parole di M. Marvelli “Nel Bronx come fai un passo te svotano zì!” e si mosse con circospezione. In realtà gli bastò poco per scoprire che, anche stavolta, il suo amico non aveva capito un cazzo. Si appuntò sul quadernino delle cose da fare Mandare il M... affanculo appena torno a casa e proseguì nella sua passeggia. Si avvicinava l'ora di pranzo quando si imbattè in un mercatino italiano e decise di entrare; dentro c'erano una macelleria, una pescheria e vari stand alimentari. Uno in particolare lo attirò in quanto gli fece venire in mente una classica norcineria italica. Chiese al bancone cosa si potesse mettere dentro ai sandwich e gli risposero “tutto quello che vedi”. Fu allora che ebbe un lampo di genio. Identificò subito gli ingredienti necessari per creare uno sfizioso e iniziò a guidare il commesso nella procedura di preparazione.
I clienti che aspettavano in fila dietro di lui furono incuriositi dal quel pasto per loro tanto strano e in 3 ordinarono lo stesso identico sandwich, complimentandosi successivamente con lui per la raffinata scelta.
Purtroppo gli ingredienti non erano gli stessi, così come il paninaro era ben lungi dall'assomigliare a Pippo.
Ma anche solo l'idea di mangiare un panino del Maestro gli regalò attimi di pura gioia.
E fu così che un piccolo peruviano mangiò uno sfizioso nel Bronx.


So per certo che molti di voi abbiano capito quanto sia stato bello mangiare un panino di Pippo, seppur non originale.
Ho un favore da chiedervi amici miei. Parlatene con lui, Giuseppe La Rosa in arte Pippo. Ditegli che ora anche a New York conoscono i suoi panini! Ne sarà felice.

giovedì 22 aprile 2010

E fu così... (parte 1)

...che un piccolo peruviano mangiò uno sfizioso nel Bronx.
Sembrerebbe una storia curiosa no? Ve la racconto con piacere.

Tutto ebbe inizio una gelida e piovosa mattina d'aprile (il 16) nella baia di Hudson, l'ingresso marittimo di New York. Erano le 6.40, la Costa Atlantica si accingeva ad attraccare e il piccolo andino si recò al ponte 9, quello scoperto con la piscina, per catturare qualche immagine albeggiante della statua più famosa d'America. Il vento tagliente e la pioggia resero quel risveglio pessimo. La giornata non cominciava nel migliore dei modi.
Di nuovo in cabina, doccia veloce e dritto al punto di riunione delle escursioni per iniziare un'altra giornata di lavoro. Questa volta però era uno giorno diverso. Il giorno di New York.
A lui fu assegnato un tour di un intero giorno della città, un bell'assaggio della Grande Mela.
Il girò si svolse tranquillamente. Manhattan, la Quinta strada, Central Park, Broadway... ma lui sembrava poco entusiasta; in realtà era il suo modo di mascherare l'emozione: si trovava in una delle città più belle del mondo per un giorno e una notte interi.
Tornato sulla nave, apertura dell'ufficio e dopo ancora escursioni da far partire. Cabina, cambio vestiti (elegante abbastanza per un teatro) e via al punto di riunione.
Stavolta accompagnò un tour notturno di Times Square con annesso spettacolo a Broadway.
Luci dappertutto, pubblicità enormi, c'era anche un cartellone gigante dei playoff NBA con la scritta “Win or go home” e l'immagine dell'apertura alare di Lebron James. Tutto fantastico nonostante una fastidiosa pioggerellina.
Lo spettacolo (Mamma Mia) fu molto divertente. Era anche in buona compagnia.
Finita l'escursione arrivò l'ora di accompagnare i passeggeri alla nave; ancora cabina, ancora cambio vestiti (più comodo, per andare in giro) e poi pronto per uscire, ancora.
Ne seguì una notte per le strade di New York tra locali jazz, luci sfarzose, pub, giri in limousine (avete capito bene) e discoteche.
Alle 5 di nuovo sulla nave. Doccia, un po' di relax e alle 7 di nuovo pronto per una nuova escursione.

A breve la seconda parte del racconto.
Nel frattempo, bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè!

domenica 18 aprile 2010

Rimpiango i Caraibi

Che belli i Caraibi. Praticamente in confronto ad ora lì non si fa un cazzo.
Escursioni scialle, tempo libero in spiaggia, chiusura ufficio al massimo alle 20.
Qui è un macello. I passeggeri sono un branco di stronzi, le guide in lingua non esistono (io vado sempre in traduzione per gli spagnoli, anche più tardi a Boston), la sera se ci va bene chiudiamo alle 22.30.
Sto in braccio a Cristo, il quale non potrà più tenere il Moro per un pò. Mi spiace per te Moro.
Comunque ho pensato che scriverò "offline", nel senso che mi preparo i post in cabina e quando ho un momento li pubblico. Oppure spendo 30 euri e mi faccio la wireless in cabina per 3 ore. Boh.
Vi informo che oggi sono a Boston e ieri ero a Nuova Yorke. Due giorni da paura. Passati senza dormire. Vi anticipo solo che sono andato a Broadway a vedere uno spettacolo e poi mi sono fatto un giro in limousine per la città. Per racconti più dettagliati aspettate il prossimo aggiornamento.
Volgio tornare ai Caraibiiiiiiiiiii
Ora vi saluto che devo fare un sacco di lavoro in ufficio e tra 2 ore vado in escursione.
Come di consueto, bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè.

martedì 6 aprile 2010

Natale con i tuoi, Pasqua con i buoi!

Finalmente trovo un momento per aggiornare il blog.
Gli ultimi giorni sono stati molto incasinati e inoltre abbiamo avuto un problema con internet sulla nave quindi non ho potuto fare nulla.
Innanzitutto questa è l'ultima crociera ai Caraibi prima di spostarci in terre fredde e poco accoglienti, quindi cerco di godermi ogni porto il più possibile. Abbiamo festeggiato la pasqua a Key West, con un pranzo a base di hamburger e patatine all'Hard Rock Cafe. Che spam! Io volevo l'abbacchio! Vabè ci siamo divertiti. Pasquetta invece è stata particolarmente triste visto che stavamo in navigazione. Ho proposto una scampagnata con una lancia di salvataggio ma me l'hanno bocciata, bastardi. Per lo meno c'è stato il crew party di fine stagione in piscina e se la semo spaccata. Purtroppo non posso raccontarvelo qui altrimenti ci metterei troppo e poi voglio lasciare qualcosa da dirvi a voce.
Questa settimana a bordo c'è un gruppo di 150 tra spagnoli e sudamericani e ovviamente mi è stata affidata la gestione delle escursioni, quindi sono un pò legato. Ad ogni modo finita la gita di oggi (bagno con le razze e snorkeling) sono tornato al mitico Señor Frog, in coincidenza con gli ultimi rimasugli dello spring break... E' inutile che stia qui a dirvi tutto, ho visto cose che voi umani... Ho deciso di tornarci al prossimo sprig break, chiunque voglia farmi compagnia sarà ben accetto!
Domani Honduras e il giorno dopo Messico. Prevedo belle incocciate insieme ai sudamericani alcolizzati che sto seguendo. Inoltre i peruviani mi dicono che sono un ragazzo simpaticissimo ma non hanno capito che li odio tutti e cercherò di affogarli nei prossimi giorni, stronzi!
Nel frattempo, ridendo e scherzando, oggi è passato un mese esatto dal mio imbarco. Inizia a essere un tempo cospiquo per capire come funziona la nave e i naviganti. Con calma e tranquillità cercherò di farvi capire come si svolge la vita qui sopra.
Vi saluto!
Bella pettutti ma soprattutto bella pemmè!

martedì 30 marzo 2010

Ecco alcune immagini...

http://yfrog.com/jpp1010314jj
http://yfrog.com/3mp1010433lj
http://yfrog.com/4pp1010344cj
http://yfrog.com/0zp1010327jj

sabato 27 marzo 2010

Tequila, sal y lemon

Vi ho anticipato qualche giorno fa che in Messico sarebbe probabilmente stata una bella giornata.
Non mi sbagliavo, ecco a grandi linee cos'è successo.
Le premesse non erano delle migliori: la nave arriva con 1 ora circa di ritardo, alle 10, al porto di Cozumel e noi ci troviamo a dover fronteggiare una folla di passeggeri (giustamente) scontenti. Molto ottimo. Dopo varie vicissutudini riusciamo ad attraccare e inizia la partenza delle escursioni. I passeggeri escono praticamente tutti insieme (non erano pochi) e a me viene affidato un gruppo di circa 200 persone da scortare indenne fino al traghetto per Playa del Carmen. Mi destreggio bene tra gli imprevisti, sembro essere baciato dal dono delle lingue straniere e riesco a placare gli animi di Crucchi, Galli, Bretoni e americani panzoni nonchè degli italiani che sono sempre i peggiori. Finito l'ingrato compito mi precipito a dare man forte i miei colleghi intenti a indrizzare tutti gli altri passeggeri alle rispettive guide e bus. Vengo incaricato di gestire la raccolta dei biglietti, quindi via di corsa avanti e indietro per tutto il porto a cercare i dipendenti delle varie agenzie locali, messicani dediti per lo più a siesta e tequila. Non senza difficoltà svolgo a pieno la mansione e torno al molo della nave. Mi rendo conto che i miei colleghi sono stati impeccabili e ormai il più è fatto. Gestiamo gli ultimi gruppetti di passeggeri che scendono dalla nave con perizia e ci prepariamo tutti a goderci il resto della giornata al sole di Playa Mia quando veniamo raggiunti da una pessima notizia: anche il Comandante con altri ufficiali si recherà alla stessa spiaggia perciò per noi sarebbe impossibile passare inosservati. Ovviamente quest'escursione privata sarebbe un favore personale che l'agenzia fa alla nostra manager. Non dobbiamo renderla pubblica in altre parole.
Dopo tutto il lavoraccio fatto fino a quel momento, Ilaria (la manager) decide che andiamo comunque perchè ce lo siamo meritato e in caso di problemi si sarebbe inventata qualche scusa. Rinvigoriti, aspettiamo gli ultimi ritardatari impegnati a bordo e saliamo sul mini van, direzione Playa Mia. Ci cambiamo in viaggio e iniziamo a prepararci psicologicamente.
Arrivato allo stabilimento sono felice come un bimbo. Spiaggia fantastica, sole e mare limpido. Inoltre i proprietari dell'agenzia (che chiamerò Luis e Pedro perchè ho dimenticato i nomi) ci accompagnano al nostro tavolo riservato al ristorante, davvero molto ottimo. Si comincia con specialità messicane a base di tortillas, salse, quesadillas e cerveza. A panza già quasi piena si presenta il nostro cameriere, Audon, che ci dice che quello è solo l'inizio. Ancora molto più ottimo direi! Allora daje de manzo, pollo, insalate di gamberi, ancora cerveza e il primo (sì, il primo) giro di tequila, sale e limone). Durante tutto il pasto continuano a portarci bibite a volontà e ripetuti giri di tequila. E' facile immaginare che il clima è molto allegro e pieno di risate, un pò per l'alcool un pò perchè ci divertiamo davvero. Io resisto stoicamente ai liquori e continuo a mangiare quanto più posso. Come ultima portata arriva una deliziosa torta alla crema e Pedro ci dice che la tradizione locale vuole che si dia un morso al dolce prima di mangiarlo; tutti concordano perchè sia Ilaria ad avere l'onore e ovviamente si ritrova con mezza faccia ricoperta di crema. COme prevedibile è l'inizio di una furiosa guerra di cibo che culmina con l'ultimo giro di tequila. Davide (l'unico uomo dell'ufficio oltre a me) però vuole provare la tequila mescal, quella con il bruco dentro e convince anche il sottoscritto ad assaggiarla facendo leva sul fatto che nella vita bisogna provare tutto e poi i messicani si offenderebbero. Nonostante i miei tentativi di resistenza (pare vero) mi unisco a lui cimentandomi in questa esperienza. Devo dire che non è affatto male anche se masticare il vermetto mi ha fatto un pò schifo all'inizio. Finito il lauto pasto ci spostiamo sulla spiaggia. Sono convinto che appena entrato in acqua andrò a picco, come un sasso, invece la tequila sembra affinare le mie doti natatorie e galleggio, come uno stronzo. Ci divertiamo come pupi saltando su un tappeto elastico gonfiabile e scalando un iceberg, sempre gonfiabile. Spossati dai giochi acquatici ci andiamo a stendere al sole e in questo lasso di tempo ci portano 3 giri di piña colada, come se non bastasse. Ubriachi come scimmie, stanchi ma contenti riprendiano la macchina per tornare alla nave accompagnati dai nostri amici messicani, ci attendono ben 2 ore di ufficio. Facciamo quel che possiamo per non far notare ai security che non ci reggiamo in piedi, io evito di parlare con qualsiasi cosa che assomigli a un essere umano ma purtroppo mi vedo costretto ad affrontare un'ultima prova: la mia chiave non funziona quindi devo recarmi al Crew Office per farmela sistemare. Faccio leva su tutta la mia forza di spirito e riesco nel mio intento. Torno in cabina e mi faccio una doccia rigenerante.
Svolgo il mio lavoro con zelo (che è n'amico mio) e riesco anche a vendere più degli altri nonostante la mia fiatella assasina. Alle 8 faccio ritorno in cabina e mi lascio morire sul letto.
Una giornata intensa conclusa col sorriso.
Oggi come, come ogni sabato, finisce una crociera e ne inizia un'altra. La cosa differente è che mi sono svegliato alle 5 per rifare l'I95 (documento necessario per poter scendere nei porti americani) perchè queste teste di cazzo non sanno come rompere i coglioni. Scusate i ripetuti francesismi ma voi non sapete quanto li sto odiando.

Bella pettutti ma soprattutto bella pemmè!

mercoledì 24 marzo 2010

Mettiamo le mano avanti (l'errore è voluto eh)

Eccomi qui di ritorno da un'escursione in Honduras.
Ho scoperto con stupore che l'isola di Roatan (in Honduras appunto) faceva parte dell'impero britannico, come altre isole di questa nazione, per questo i nativi del posto parlano correntemente inglese e ripudiano lo spagnolo. Non si finisce mai di imparare!
Vorrei informare mia madre che sto facendo incetta di calamite. Se continuo di questo passo però mi servirà un'altra valigia solo per loro. Me ne ha chieste 2 per ogni posto ma forse non si è resa conto di quanti luoghi visiterò da qui alla fine del contratto. Quindi, mamma, non rompere e accontentati di quelle che ti porterò!
Inoltre già so che le mie sorelline bramano un sacco di regali. Non pensateci nemmeno. Quando (e se) troverò qualcosa di adatto a voi ve lo comprerò, altrimenti nada. Non posso stare a spendere tutti sti soldi, non ho nemmeno preso il primo stipendio! Tra l'altro non ho nemmeno tempo per girare nei negozi, qui si lavora! Mica passo il tempo a pettinare le bambole.
Finita la mia apologia vi informo che domani sarò di nuovo in Messico ergo dovrei recuperare il mio cellulare, ameno che non se lo siano venduto per sfamare una famiglia di 7 persone per 2 mesi. Vedremo. Poi voci di corridoio asseriscono che la manager abbia intenzione di portare tutto l'ufficio in escursione privata a Playa Mia (una spiaggia stupenda) perciò prevedo una mezza giornata di relax totale e sbornia collettiva grazie a piña colada e mojito. Ci vorrebbe proprio! Incrociamo le dita.
La vita sulla nave prosegue senza intoppi o quasi.
Un bacio a tutti e bella pevvoi!

lunedì 22 marzo 2010

Sepolto tra amore e lavoro

Vi prego di perdonare la mia assenza ma in questi giorni non ho mai avuto un momento libero.
Dall'inizio della nuova crociera siamo stati super impegnati, dalla mattina alla sera. A fine giornata preferisco andare a prendere qualcosa da bere al crew bar invece di rimanere in ufficio. Anche (e soprattutto) perchè mi sono innamorato. Ebbene sì. Un numero di volte compreso tra le 15 e le 25, non ricordo esattamente. Principalmente mi innamoro di ballerine o animatrici sudamericane ma non ho uno standard.
Apparte gli scherzi, inizio a fare amicizia con molte persone ed è rilassante ritrovarsi al bar la sera a chiaccherare con persone totalmente differenti da me.
Oggi siamo in navigazione e riesco ad avere un attimo di pausa e mi dedico un pò a voi, miei cari lettori!
Ieri sono passato per la seconda volta dalle Bahamas. Un posto del cazzo. Non c'è nulla e il mare è ghiacciato, mortacci loro. Però per principio ho fatto snorkeling anche lì, devo poter dire di aver fatto il bagno in tutti i mari da cui passerò. Il problema sorgerà nei fiordi scandinavi, lì so cazzi (come direbbe il saggio). Domani invece di ritorno alle Isole Cayman che vincono bene e mi aspetta un altro pranzetto dal Señor Frog, sperando che ci siano ancora dei rimasugli dello sping break...
Come alcuni di voi sapranno, finiti i Caraibi ci sposteremo nel nord america. Molto ottimo, mi aspettano anche 4 giorni di overnight a New York (di fila) però c'è un contro. Dobbiamo prepararci tutte le informazioni sui porti nuovi e le escursioni. E' un lavoraccio, davvero. Inoltre mi hanno incaricato di preparare uno slide show con immagini di internet e, successivamente, con le foto che farò io. Mi sto rendendo conto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Troppa gente si è accorta che so mejo io!
Ora vi lascio, mi tocca studiare la città di Newport nel Rhode Island.
Vi terrò aggiornati con i miei amori e le mie fatiche!

Bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè!

p.s. un saluti particolare a tutti coloro con cui non ho parlato in ts sabato!

martedì 16 marzo 2010

Conflitto diplomatico sventato

Gira una leggenda metropolitana secondo la quale un caffè seguito da una sigaretta dopo mangiato ti facciano andare immediatamente di corpo.
Ora, probabilmente è così. Io però vi suggerisco un metodo decisamente più efficace.
Recatevi a St. Thomas, Isole Vergini, e ordinate vicino al porto un panino al granchio (crab sandwich); dopo di che andate al crew bar di una nave della Costa Crociere e chiedete un caffè espresso. Fatto? Ok, ora passerete dalle 2 alle 3 ore seduti sul cesso a imprecare contro gli dèi in preda a spasmi intestinali.
Il lato positivo è che sono stato in escursione a St. Thomas. Per la prima volta in traduzione tra l'altro, per un manipolo di italici. Diciamo che l'inglese delle Isole Vergini non è quello canonico, quindi ho avuto il mio bel da fare. Per fortuna mi sono preparato ieri sera con materiale trovato su internet. Ho avuto modo anche di visitare il castello del grande pirata Teach, meglio noto come Barbanera. Dopo questa full immersion di pirati vorrei che qualcuno trovasse un link per poter leggere online i capitoli di One Piece, ho tanta voglia di vedere come sta poseguendo. Grazie in anticipo!
La giornata di oggi non è stata tutta rose e fiori però. Al momento dello sbarco la polizia locale non voleva farmi scendere perchè l'iter per cambiare il nome a una nazione è molto lungo. Ho gentilmente fatto loro capire che sarei stato tranquillo, non avrei creato una crisi diplomatica insomma. Dopo qualche trattativa e dopo aver nascosto tutte le donne indigene, sono finalmente sceso. E' una vita dura!
Inoltre sono felice di annunciarvi che oggi sono tronato a duciare. Sì miei cari amici, ho duciato una guida turistica locale. Era un americano che vive qui da anni, l'ho duciato sottovoce ma è comunque un inizio. Non temete, non diventerò comunista! Giammai!

Domani mi attende una tappa a Portorico. Qualora dovessi tornare a casa vuoto, chiedete spiegazioni a chi ne sa più di me su questi fenomeni.
Bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè!

lunedì 15 marzo 2010

Sdighete sdaghete

Como potrete evincere dal titolo del post, sono appena stato in palestra. Gli altri erano a pranzo o a cazzeggiare sulla nave...e invece tu fratello!
Quaranta minuti di attività fisica sono davvero ottimi, soprattutto se pensate che praticamente sto facendo la dieta visto che mangio di base riso e carne.
La cucina della nave lascia un pò a desiderare finora. Anche cibi "da festa" come pizza e patatine fritte fanno alquanto schifo. Vorrà dire che diventerò una branda, altro che Gatto (il quale ho visto con piacere che è riuscito a scrivere sul blog, sei mejo te).

Ora vorrei parlarvi un pò delle nazionalità presenti tra l'equipaggio. A bordo c'è un pò di tutto, dalla Jamaica all'Inghilterra, dal Brasile alla Russia; la maggior parte delle persone però è asiatica, diciamo un 40% buono. Questa situazione me gusta assai, mi ritrovo al crew bar a parlare con persone totalmente diverse tra loro, come cultura, come modi e linguisticamente. Ieri sera però sono stato assalito da un pensiero orrendo. Tra le signorine asiatiche (filippine, cambogiane, cinesi, etc etc) ci sono dei soggetti davvero inguardabili. Si trovano donne baffute, con un sopracciglio, coi denti storti, con gli occhi strabici. Beh, mi sono chiesto "cosa farebbe il Moro al mio posto?"... la risposta purtroppo è scontata. E un brivido di disgusto mi ha percorso la schiena. Al mio ritorno mi attiverò affinchè il Moro si disintossichi.

Poi ho un'altra curiosità: Piggi come sta? E' ancora vivo? L'hanno arrestato? Più o meno so qualcosa di tutti ma lui mi preoccupa particolarmente. Per favore, fatemi sapere.

Vado a dedicarmi un pò al cazzeggio prima del turno pomeridiano.
Bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè!

domenica 14 marzo 2010

Uno strano mondo

Lunghi corridoi pieni di porte, pareti bianche ovunque, luci al neon. Dagli oblò e dalle finestre solo oceano, blu fino all'orizzonte. Ogni tanto spunta una nuvoletta ma nulla più. "E la nave va" con migliaia di persone a bordo. Molti sono in vacanza, a godersi le coccole della spa oppure a crogiolarsi sotto al sole; altri invece si svegliano la mattina per andare a lavorare. Tutto avviene in questo posto, piccolo ma grande al tempo stesso. Sono davvero strani i giorni di navigazione. O almeno lo sono per me, immerso come sono in un mondo del tutto avulso dai contesti canonici.

Nel frattempo vi annuncio che la prima crociera è terminata. Indolore oserei dire.
Ho imparato a trovare la strada per la mia cabina, inizio ad avere i miei piccoli gesti di quotidianeità, mi ricordo addirittura i nomi delle persone (ma solo perchè è scritto sul name tag eh). Questa settimana faremo i Caraibi Orientali, fermandoci alle Isole Vergini (le quali dovranno cambiare nome dopo il mio passaggio), a Portorico (dove mi svuoteranno come ha sempre sostenuto il Moro) e alle Bahamas (dove il rum vince bene). Tutto ciò dopo due (2) giorni di vavigazione. Che botta!
Ieri invece ho fatto un salto a Sawgrass, un centro commerciale enorme a Fort Lauderdale. Altro che Roma Est... Non sono riuscito a vederne nemmeno un terzo in due ore! Però ho comprato un orologio con sveglia incorporata per sopperire alla mancanza di un cellulare visto che il mio è rimasto in Messico :) Per fortuna sono diventato un grande amico delle guide turistiche locali che l'hanno già ritrovato e me lo restituiranno alla prossima tappa nella penisola dello Yucatan. Il mio amico Pedro mi ha chiamato sulla nave per dirmi che è tutto ok e che sono mejo io. Gli ho risposto che è regolare e che, anche se messicano, vince bene. Tutto apporno insomma.
Appena possibile uploaderò alcuni scatti fatti ai Caraibi dato che ieri non ho fatto in tempo. Almeno vedrete i posti orribili in cui mi tocca faticare dalla mattina alla sera hehe.
Scusatemi per non aver scritto in questi giorni ma arrivato a fine giornata ero sempre stanchissimo.
Ora vi saluto, bella pevvoi ma soprattutto bella pemmè!

p.s. Anche ieri al Crew Bar è stata messa Total Eclipse of the Heart cosa vorrà dire? Devo dedicare la mia vita al culto di Bonnie Tyler? Mozzo aiutami!

mercoledì 10 marzo 2010

Crisi di identità

Anche oggi grande giornata di sole ai Caraibi. Stavolta è stato il turno di una fantastica spiaggia di Roatan, Honduras. Dapprima relax sotto al sole poi snorkeling alla ricerca dei relitti di navi affondate tanto tempo fa (anche se ho scoperto che in realtà sono state messe lì apposta asd). Posto come al solito da paura, spiaggia paradisiaca e tutto perfetto. Ovviamente ho fatto un sacco di foto che però dal pc dell'ufficio non posso caricare, vedrò cosa riesco a fare all'arrivo a Miami. Tra l'altro ho fatto anche un book a un gruppetto di sciemmie che rubavano i bicchieri di birra ai turisti... Che spettacolo.
Sono davvero entusiasta di tutti i posti che sto vedendo!

Però sta sorgendo un pò di crisi. Sono da sempre abituato ad essere "il peruviano", come tutti sapete. Qui invece ci sono i veri peruviani, quelli nati in Perù, con la bandierina del Perù sul name tag. Io invece sono un semplice italiano (e nemmeno troppo); anzi ormai sono "il romano". Io. Mi schifano gli italici e mi schifano gli andini. Tra l'altro non sono l'unico meticcio, ce ne sono di tutti i tipi, anche italoperuviani. Insomma ho perso i miei tratti caratterizzanti e dovrò costruirmi una nuova vita da romano. Infatti accentuo molto questo fatto e je do giù de stereotipi e parlata romanesca. Vedemo che potemo da fa, tanto già tutti sanno che so mejo! Regolaris est...

Comunque un pensiero per chi sta a casa c'è sempre. Un abbraccio a tutti!

martedì 9 marzo 2010

Spring break, homie!

Giornata importante per il peruviano navigante: prima escursione a Grand Cayman, isola principale delle isole Cayman per l'appunto.
Giornata non del tutto "caraibica" a causa di qualche nuvola di troppo ma il bilancio è senz'altro positivo. Abbiamo iniziato con un bagno insieme alle mante nelle splendide acque di quest'isola, proseguendo poi con la visita di un'allevamento di tartarughe, Rum Cake House (ho assaggiato dei tipi di rum a dir poco ottimi) per finire all'Inferno. Sì, l'inferno. Perchè Hell è il nome di una distesa di rocce vulcaniche un tempo ricoperte dall'oceano e ora in secca. Non sto qui a sprecare tante parole sull'escursione, ho fatto tante foto che di certo sapranno raccontare al meglio la mia gita.
Innanzitutto oggi mi sono accorto sul serio di trovarmi ai Caraibi visto che dalla nave non si può proprio capire dove ci si trova; sono stato a contatto con la gente, ho dovuto parlare 5 lingue, ho conosciuto persone davvero interessanti. Tutto molto ottimo insomma!
Poi, alla fine di tutto, sono andato coi miei colleghi a pranzo da Señor Frog, una catena di ristoranti messicana che è diffusa in un pò tutti i Caraibi. Qui ho trovato una vagonata di ragazzi americani intenti a festeggiare lo Spring Break. Scene terribili. Sono sempre più convinto che siano un popolo del cazzo: tutti ubriachi con UNA (1) Corona, arati, devastati, uno stava fuori dal ristorante con la testa spaccata... Un branco di idioti.
Comunque, dentro al locale c'era la musica a palla e tutti bevevano e ballavano sui tavoli. Di fianco a noi c'era un ragazzo che faceva lo splendido dopo aver buttato giù a strappo 3 Corona. Rislutato: lui è stramazzato a terra e io mi sono fatto le foto con tutti i suoi amici (e amiche), solo perchè avevo bevuto 3 birre e un mojito accompagnate da un hamburger. Non riuscivano a crederci. Bah...
Tutto ciò mi ha fatto scoprire due cose interessanti. La prima è che questo lavoro mi piace, la seconda è che tutte le americane sbronze e carine viaggiano con altre compagnie. Brutta storia.
Domani seconda escursione in Honduras alla scoperta delle navi dei pirati affondate secoli fa.
Stay tuned e balla pevvoi!

lunedì 8 marzo 2010

Sballottato dalle onde

Sto prendendo una brutta piega. Mi sono ripromesso di non scrivere ogni giorno su sto blog perchè diventerebbe stancante e noioso, per voi e per me. Anche se è un modo di tenermi ben attaccato a casa. Finchè posso scriverò il più possibile, ad ogni modo cercherò di tenerlo vivo.

Oggi è un giorno intero di navigazione e il mare mi ha dato il primo schiaffo: un pò di nausea e mal di testa, forse complice il fuso orario non ancora del tutto smaltito. Mi sto riprendendo col passare delle ore però.
Stasera tra l'altro c'è la serata di gala quindi devo essere al meglio! Durante la pausa pranzo sono andato in palestra: decisamente da paura, con tutte le vetrate e il panorama dell'oceano mentre facevo la mia corsetta sul tapis roulant circondato da culi&tette. Rigenerante oserei dire.
Inoltre sono andato alla scoperta di alcune zone della nave ancora sconosciute, imbattendomi nello Squok Club (quello per i bambini) perciò ho dedicato un pensiero a...beh è inutile che ve lo dica, lo sapete già a chi ho pensato! Il primo che lo scive in un commento vince un euro.

Domani invece saremo alle isole Cayman in cui (teoricamente) dovrei fare la mia prima escursione, non vedo l'ora! Prevedo tanto sole, spiagge caraibiche e un numero smodato di fotografie. Appena possibile ve ne posterò qualcuna anche se è molto complicato a bordo.

Nei prossimi giorni vi dirò come sono i Caraibi visti dalla terra ferma.
Bella pettutti!

domenica 7 marzo 2010

Tempo di domande

Prima tappa della crociera: il colorato porto di Key West.
Quest'isola nell'estremo sud della Florida è caratterizzata dalla forte presenza della cultura cubana, che si riflette nell'architettura urbana e nei suoi abitanti. Inoltre è possibile ammirare fenomenali paesaggi naturali con flora e fauna unici al mondo.
Peccato che sti americani del cazzo non mi abbiano ancora rilasciato l'ID per poter entrare negli stati uniti quindi me ne sto in ufficio a osservare il mare. Mortacci de loro! Purtoppo il mio già vacillante rapporto con questo odioso popolo è destinato a peggiorare...
Intanto ieri ho superato indenne in primo giorno a bordo. Impatto duro ma tutto sommato accettabile. La mensa fa schifo, ciò comporta buone possibilità di diventare un cavallo come il mio idolo Geo. I colleghi sono tutti tranquilli (poi c'è Romix che è mejo lei) ma è presto per giudicare. La nave è davvero bella. La mia cabina un pò piccola ma sto da solo, quindi molto ottimo. Il lavoro è faticoso ma senza dubbio mi arricchirà visto che so mejo io.
Diciamo che un pò di domande sorgono spontanee... Riuscirò a resistere 4 mesi? Troverò una cinegra per far rosicare il moro? Il lavoro sarà appagante? Gatto sarà mai in grado di scrivere su un blog?
Tutte domande a cui nessuno può rispondere. Per il momento.
Comunque io sto bene e mi sento positivo.
Un abbraccio a tutti i miei affezionati lettori!

sabato 6 marzo 2010

Trepidante attesa

Stavo scrivendo dalla mia camera di hotel qui al Marriott ma purtroppo la batteria del laptop mi ha abbandonato. Quindi riprendo dalla hall, tra gente che colaziona amabilmente e sguatteri sudamericani (non lo so, comunque parlano spagnolo) che armeggiano con stoviglie e scope.
Tra l'altro hanno anche messo un po' di musica rilassante mentre alle mie spalle la CNN trasmette un documentario contro il razzismo...bah!
Tra un'ora e mezza circa verra' uno shuttle bus per portarmi al porto ma non e' questo cio' che attendo. La trepidante attesa riguarda la colazione americana in cui mangero' tutto alla faccia di Geo che mi ha promesso di "tornare" a essere un cavallo.
Ieri sono riuscito a fare un giretto per Miami insieme ai 3 ragazzi che imbarcano insieme a me. Ho chiesto delucidazioni sul lavoro e sulla vita di bordo; pare che il mio sia un impiego abbastanza faticoso e sottoretribuito se si considera quanto il tour office fa guadagnare alla nave. Ma sti gran cazzi, mi faro' 4 giorni di overnight a New York!
Apparte cio' Miami e' una citta' interessante. Cena da hooters (hehe) e passeggiata per Ocean Drive e in giro per Miami Beach (o bitch, che dir si voglia). Immagino che abbiate capito...
Carina senza dubbio ma del tutto diversa da San Francisco.
Inoltre vorrei citare un'altra volta Total Eclipse of the Heart che anche ieri sera e' tornata a farmi compagnia da Hooters, questa volta in versione dance.
Da oggi in poi non so come e quanto riusciro' a connettermi, penso una volta a settimana.
Ad ogni modo ci sentiamo rega'.
Bella pevvoi ma soprattutto bella pemme'!

Trepidante attesa

Sette meno un quarto. Mi ritrovo seduto nella mia camera dell'hotl Marriott in attesa di due cose: il mio fatidico primo imbarco e, soprattutto, della colazione americana!
Mangerò tutto alla faccia di Geo perchè so mejo io!
Ieri ho avuto modo di parlare coi ragazzi che si imbarcheranno domani a proposito del lavoro e della vita di bordo. Più o meno mi hanno dato un'infarinata generale ma devo viverla prima di capire di cosa si tratta... Vedremo!
Nel frattempo ho avuto modo di passare una serata a Miami, tra Hooters e Ocean Drive. Ho visto l'American Airlines Arena e tutto il centro... Se je la faccio caricherò anche le foto va.
A presto, non so quando riuscirò a scrivere di nuovo.

venerdì 5 marzo 2010

La sindrome del militare

Oggi ci ho pensato tanto, in fondo 12 ore di viaggio sono abbastanza per pensare a tutto ciò che si vuole.
Stamattina ho chiamato mia nonna e mi sono sentito un pò strano, ho percepito un pò il magone.
Visti da qui, 5 mesi sembrano una quantità di tempo spropositata. Ovviamente non è così, non parto per la guerra o per un viaggio interplanetario; 5 mesi voleranno per me come per chiunque altro leggerà queste righe. D'altronde la "sindrome del militare" colpisce sempre, anche in viaggi relativamente brevi come questo. Lacrime e pianti prima della partenza... da bravi italiani!

Comunque ora scrivo dalla hall dell'hotel Marriot di Miami. Viaggio tranquillerrimo, solo un pò noioso ma tra film, musica e computer alla fine è passato. Una nota di merito va alla sempreverde canzone di Bonnie Tyler Total Eclipse of The Heart che continua a regalarmi momenti di gioia anche dall'altra parte del mondo. Tra un pò visitina serale di Miami, così saprò dirvi qualcosa di più sulla città. Domani invece alle 8.30 mi portano al porto per l'inizio ufficiale di questa mia avventura.
Stay tuned!

domenica 28 febbraio 2010

Inizio sì... Ma di cosa?

Tra 5 giorni partirò alla volta di Miami. Il tempo scorre veloce e cercando un modo di informare un pò tutti sui risvolti del mio viaggio, mi è venuto in mente di aprire un blog.
Eccolo qui: "Memorie di un peruviano".
Per ora l'idea è solo questa, come si svilupperà non so proprio!